Questa pagina permette di convertire la nostra rubrica CSV i vCard in tre semplici passaggi
Nella nuova versione di Ubuntu 12.04, Precise Pangolin, può capitare che fin dall'avvio del cd live, all'opzione Avvio Ubuntu, questo rimanga con lo schermo nero e non prosegua con l'installazione. Bisogna riavviare e selezionare col tasto F6 una delle opzioni di avvio (acpi=off, noapic, ecc) finché non si avvia normalmente e si può proseguire con l'installazione. Alla fine di questa, però dopo il riavvio, si può ripresentare di nuovo il problema dello schermo nero, che si può risolvere come segue.
Nel grub invece di selezionare l'avvio normale, bisogna selezionare la modalità di ripristino, che che ci farà scegliere tra varie opzioni. Noi sceglieremo la shell di root, poi scriviamo
nano /etc/default/grub
e andiamo a modificare la linea
GRUB_CMDLINE_LINUX_DEFAULT="quiet splash"
aggiungendo acpi=off, o qualunque opzione ci abbia fatto partire l'installazione prima. La riga diventerà quindi, per esempio:
GRUB_CMDLINE_LINUX_DEFAULT="quiet splash acpi=off"
Salviamo, con Ctrl-O e poi Enter, e usciamo, con Ctrl-X.
Al ritorno alla shell aggiornamo il grub con
update-grub2
e riavviamo con
reboot
A questo punto potremmo avviare Ubuntu normalmente.
È uscito Ubuntu 12.04 Precise Pangolin
Qui i torrent ufficiali
Per usare i @font-face, convertire il font su http://www.fontsquirrel.com/fontface/generator
Il generatore creerà una cartella con il nostro font convertito con varie estensioni, copiarli tutti nella cartella font del nostro sito web e impostare il CSS in questo modo:
@font-face {
font-family: 'Nomefont';
src: url('font/Nomefont.otf');
src: url('font/Nomefont-webfont.eot');
src: url('font/Nomefont-webfont.eot?#iefix') format('embedded-opentype'),
url('font/Nomefont-webfont.woff') format('woff'),
url('font/Nomefont-webfont.ttf') format('truetype');
url('font/Nomefont-webfont.svg#Nomefont') format('svg');
font-weight: normal;
font-style: normal;
}
Dove Nomefont è appunto il nome del nostro font che vogliamo utilizzare. Alla fine basterà inserire
font-family: "Nomefont";
nella parte del CSS che ci interessa per veder funzionare il nostro font non web-safe nel nostro sito!
Per non scrivere le sezioni ricorrenti in ogni template (come l’header), si può scrivere una sola volta e richiamarle con la funzione embed di EE.
Creare un nuovo gruppo includes e un nuovo template document_header, dentro incollarci tutto fino a </head>. In tutti i template che lo usano basterà mettere:
{embed=”includes/document_header”}
al posto dell'header.
Si può fare anche per il sidebar, il footer, e tutte le sezioni ricorrenti del nostro sito.
Scarsella riparata (Scattata con Instagram)
Da più di un anno, ormai, se monitorate il vostro sito web con Google Analytics avrete notato un fastidiosissimo “(not provided)” tra le parole chiave nelle sorgenti di traffico. Ancor più fastidioso se la percentuale è molto alta ed è la prima parola chiave per numero di visite.
Ma cosa significa “(not provided)”?
Significa che Google non vuole fornirci le parole chiave che gli utenti del nostro sito hanno digitato per finire sul nostro sito.
Perché?
Perché tutti quei “(not provided)” sono in realtà gli utenti loggati in Google (Google+, Gmail, o qualunque altro servizio Google) che, effettuando una ricerca, sono finiti sul nostro sito. In pratica, se l’utente si logga, per esempio, su Gmail e nella stessa sessione effettuando una ricerca finisce nel nostro sito, non possiamo sapere cosa ha digitato per atterrarci.
Possiamo scoprire le parole chiave di “(not provided)”?
Sì e no. Nel senso che con il metodo seguente non riusciremmo a sapere le parole chiave ma le pagine di destinazione. Vediamo insieme come fare nel pannello di Google Analytics:
• andate su Amministrazione – Filtri;
• cliccate su “Nuovo Filtro”;
• inserite i seguenti parametri:
Termine della campagna: (.not provided.)
URI della richiesta: (.*)
Termine della campagna: np - $B1
• cliccate su Salva.
D’ora in poi tutti i visitatori loggati in Google non verranno buttati nel calderone del “(not provided)” ma divisi per pagine di destinazione. Certo, non è il massimo, ma sempre meglio che non sapere niente.
È appena stata rilasciata la versione 1.0 di Craft, il nuovo CMS di Pixel and Tonic. Ecco come installarlo:
Scaricare l’ultima versione di CRAFT da http://buildwithcraft.com ;
scompattare il pacchetto;
aprire il file Craft/craft/config/db.php con un text editor:
mettere su ‘server’ il nome del server del database;
mettere su ‘user’ il nome dell’user MySQL;
mettere su ‘password’ la password dell’user MySQL;
mettere su ‘database’ il nome del database.
Salvare il file db.php;
posizionare la cartella Craft/craft nella root del nostro sito web (nel livello più alto di public_html);
posizionare il contenuto della cartella Craft/public in public_html;
rinominare il file htaccess in .htaccess;
cancellare il file web.config;
settare i permessi di craft/storage a 777;
andare su miosito.com/admin dove miosito.com è l’indirizzo del vostro sito web;
se tutto è stato configurato bene, dovreste vedere l’installer di Craft:
create l’account di amministratore:
settate le impostazioni del sito:
cliccare su “Go to Craft” e sarete indirizzati al pannello di controllo.
Facebook ha di recente introdotto il diario, sia per le persone che per le pagine.
Di seguito le dimensioni esatte delle singole immagini:
Immagine del profilo:
Larghezza 180px
Altezza 180px
Copertina:
Larghezza 851px
Altezza 315px
Traguardo della pagina:
Larghezza 843px
Altezza 403px
Anche Google+ ha aggiornato il suo layout, ecco le dimensioni delle immagini:
Immagine del profilo:
Larghezza 250px
Altezza 250px
Copertina:
Larghezza 940px
Altezza 180px
Piastrelle:
Larghezza 110px
Altezza 110px