Non pensavo al suicidio. Non ne sarei stata capace. Semplicemente, desideravo chiudere gli occhi e non riaprirli. Il mondo non si sarebbe accorto della mia assenza. E io non avrei sentito la sua mancanza.
Le due metà del mondo - Marta Morotti
-Devilporcodio
il mio corpo mi ha sempre disgustata, quel grasso in più in certi posti mi fa veramente incazzare e pensare che sono arrivata addirittura a pesare 52 chili, che incazzo rivoglio i miei 48 chili no anzi voglio scendere ancor a meno almeno a 45 entro la fine di questo mese, ormai da tre giorni non assumo più di 400 calorie e per di più perdo più di 700 calorie al giorno correndo e camminando fuori, ormai non ho nemmeno più fame, sono abituata ad avere il vuoto dentro me.
Ricordo il giorno in cui sei andato via. Legandoti una pietra alla caviglia hai detto: “Vado a trovare un nuovo mondo sotto l'oceano.” Immagino tu ti stia divertendo. Non ti vedo da allora.
Guarda cosa sei per colpa del cibo. Adesso leggi. Hai ancora fame? Hai veramente fame? Potresti farne a meno? Pensa a come ti sentirai meglio. Pensa a come ti vedrai meglio. Bevi un bicchiere d’acqua. Ora. Adesso. Dimezza il piatto. Gettalo via. Ora guarda il cibo. Hai ancora fame? Vai e guarda lo specchio. Adesso. Torna a posto. Elenca da cima a fondo ciò che desideri cambiare. Scrivile. Leggile. Di nuovo. Vai a lavare i denti. Bevi un’altro bicchiere di acqua. Fai dieci addominali. Non ti senti meglio? Si, guardati. Guarda il cibo. Tu non vuoi mangiarlo. Come ti senti meglio adesso? Quanto stai facendo bene? Getta l’altra metà. Dalla a qualcun’altro. Mettila da un’altra parte. Scommetto che ti senti meglio adesso. Fai altri dieci addominali. Vai a fare una doccia. Guardati allo specchio. Gira su te stesso. Ti vedrai più magra domani mattina. Pensa a cosa accadrà se mangi qualcosa. Lo mastichi, lo deglutisci, va nel tuo stomaco. Lentamente il tuo corpo assorbe tutte le calorie, tutto lo zucchero, tutto il grasso. Guardati allo specchio. Colpisci la tua pancia. Strizza le tue braccia e gambe. Bevi un bicchiere d’acqua. Delizioso rinfrescante, l’acqua riempie. Zero calorie. Super sano. Ora, pensa a qualcuno. Qualcuno che hai visto, qualcuno che conosci, qualcuno famoso. Pensa a qualcuno magro. Bello. Tu vuoi diventare come lui. Ora pensa a qualcuno grasso. Qualcuno che hai visto, qualcuno che conosci, qualcuno famoso. Tu non sei lui. Lui ti invidia. Lui vuole essere te. Guardati, sei bellissima. Alzati. Stenditi. Senti le tue costole. Pensa alle persone grasse. Pensa a tutto il grasso che ricopre il loro corpo. Paffuto. Grasso. Grosso. Obeso. Panciuto. Paffuto. Spesso… HAI ANCORA FAME?
Piangodinascosto (via sorrisisoppressi)
Ehi mamma, Sono io, tua figlia, la tua piccolina. Mi dispiace vederti triste mamma, ora ti racconto tutta la storia, promesso. È iniziato tutto durante le vacanze estive della seconda media, te lo ricordi il campeggio? Tu mi avevi detto che mi sarei divertita insieme agli altri bambini e io ti ho creduto, tu avevi sempre ragione. Ecco, non è andata proprio così. Ero in una camera insieme ad altre bambine che non conoscevo, eravamo in 13 e dormivamo in tanti letti a castello. Loro si conoscevano già, a me ci è voluto più tempo. Ho conosciuto Ilaria, aveva i capelli morbidi e lucidissimi e gli occhi scuri. Mi ricordo che le invidiavo tutto, lei era bella e tutti le volevano subito bene. Una volta le ho chiesto “Come fai?” E lei si è toccata una clavicola. “Io ero come te, poi abbiamo fatto un patto con le mie amiche, e abbiamo deciso che per essere belle bisogna sempre essere abbastanza magre da avere le clavicole sporgenti” Tutto qui. Mi sono guardata allo specchio. Ecco perchè io non ero bella. Le mie clavicole non sporgevano mamma, capisci? Non si riusciva a capire neanche se ci fossero, sotto quello strato di pelle e grasso e tristezza. Sono passati quattro anni mamma, e io ho mantenuto con tutti il segreto di Ilaria e delle sue amiche. Tu sei la prima a cui lo racconto, mi raccomando, non dirlo in giro. La cosa che ancora non sai è che anche io mi sono unita a loro in un patto silenzioso. Guardami mamma, guarda come sono bella ora. Le vedi le mie clavicole, proprio lì, all’attaccatura delle spalle? Vedi come si tende la pelle quando mi muovo? Non essere triste della mia felicità mamma, finalmente riesco a guardarmi allo specchio senza farmi schifo. Sono diventata anche io una di quelle bambine popolari, mi sorridono tutti. Non era questo che volevi? Non piangere mamma, quell’essere orribile che era la vecchia me non esiste più, ora sono rinata, non piangere su quelle spoglie che ora mi stanno larghe. Guarda come sono felice, e leggera, e libera, guardami mamma, guarda come sono morta.
Le lacrime scendono da sole e fai fatica a controllarle e questo è ancora normale, ma poi ci sono quei momenti dove vorresti solo piangere ma non ci riesci e ti chiedi se hai finito le lacrime o la sensibilità.
Non sono mai stata molto brava nelle descrizioni. Che dire mi chiamo Diana. Ho 23 anni. E fra poco Ana mi farà diventare una farfalla, piccola e leggera.👽
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